La ricostruzione cronologica della vita
di mio nonno non è facile per me. La ricerca, in parte
nella mia memoria, in parte fra le foto ed in parte in rete
mi ha fornito, i dati che riporto allo scopo di dare un riferimento
alle foto pubblicate nelle pagine successive..
È nato to ad Alessandria nel 1877. Si é diplomato
alla École
de photographie pratique Klary di Parigi. I primi
dati a mia disposizione risalgono al 1904, quando presenta
una sua fotografia - Étang
de Clamart - a Parigi (L'Épreuve
photographique: 1904). Un'altra
foto di quel periodo (1905) è rimasta a me: Paris
- 6-1905. Una foto precedente (1901) appare sul
sito de
La Repubblica. Ho provato a chiedere maggiori informazioni
con risultato nullo. Non penso che nel 1901 ci fossero ad
Alessandria molti fotografi di nome Livio Castellani, ma non
ho la certezza che si tratti di mio nonno. Ho trovato la foto
sul sito di Pellizza
da Volpedo: la firma non é quella di mio nonno,
ma nemmeno di Livio, visto che riporta F. Castellani. Il mio
bisnonno in effetti si chiamava Federico. C'era un
FEDERICO CASTELLANI (1848 - 27
Luglio 1889) fotografo in Corso Roma 35 ad Alessandria.
Una mia ipotesi é che possa essere il mio bisnonno
e che mio nonno (ancora giovane) possa aver mantenuto il logo
dello studio del padre. Nel LA
STAMPA la foto é attribuita a Federico Castellani.
Ritrovando il libro Fotografi Ritrattisti
nel Piemonte dell'800 di Claudia Cassio, Musumeci editore,
1980 citato nel Fotonotiziario
cuneese, della Bibblioteca Civica di Cuneo, leggo a pagina
204: "Nell'ottobre dello stesso anno si interrompe la
pubblicitá, probablmete per la morte del fotografo
avvenuta il 27 luglio. Nell'agosto di questo stesso anno,
la vedova Teresa Casalone....". Ma Teresa
Casalone, come risulta anche dall'atto di nascita di mio
padre, era il nome delle mia bisnonnna: le probabiltá
che le persone non coincidano scendono ad un livello minimo,
anche se ancora manca la certezza matematica¹.
Riporto di seguito il paragrafo
riguardante Federico Castellani del Fotonotiziario cuneese
sopra citato:
(San Giorgio Lomellina,
Pavia 1848 - Alessandria 1889) Alessandria. Federico Castellani
apre il suo atelier nel 1867. L' attività del fotografo
è spesso associata con quella del padre
Luigi
(1822-1890), che si dice lo raggiunse ad Alessandria per
collaborare alla gestione dello stabilimento fotografico.
Insieme partecipano a1l'Esposizione tenutasi in Alessandria
nel 1870, vincendo una medaglia d'argento. I Castellani, per
la loro abilità, diventano ben presto noti non solamente
in Alessandria, dove avevano studio in via del corso 35, corso
Roma 35, più tardi via Piacenza, Casa Pedemonte, ma
anche a Vercelli,
via del Duomo 1, Casa Pasta ° ed
a Nizza
in quai Massena 9. Nel 1873 Federico Castellani effettua
una documentazione
fotografica della città di Vercelli, che raccoglie
in un album composto da 23 fotografie. Presente all'Esposizione
Universale di Vienna del 1873, con una serie di ritratti.
Lo stabilimento CastelIani è segnalato attivo sino
ai 1900.
Un'altra ipotesi che sto
cercando di verificare è che in effetti le foto fossero
di Federico
Castellani (di cui ho trovato foto relative a
Tortona
e a Volpedo, pubblicate nel 1890), ma la loro pubblicazione
fosse stata curata dal figlio Livio in data successiva alla
sua morte anche se improbabile, almeno per queste ultime,
visto che nel 1890 il figlio Livio aveva solo 13 anni. Più
probabile che si trattasse del padre Luigi, maestro elementare
che dopo la pensione si era messo a collaborare con il figlio,
La morte di Luigi è avvenuta successivamente a quella
di Federico, precisamente l'11 marzo 1890 in Alessandria.
Da altre informazioni, per ora solo orali, pare che lo studio
fotografico di Federico in Vercelli sia stato gestito dopo
la sua morte, dalla moglie Teresa e da un altro dei suoi 8
figli., di cui al momento non conosco il nome. L'equivoco
potrebbe essere stato causato dalla firma con nome abbreviato
L.Castellani, come spesso ho visto veniva fatto.
Probabilmente a Parigi conobbe Juan Pablo
Salinas Teruel (Madrid, 1871-Roma, 1946) di cui ho sempre
visto in casa un quadro
sul tema Il cardinale. Ho sempre sentito raccontare che
quel quadro non é un originale, ma una foto su cui
mio nonno aveva dipinto. Girando per la rete e ho trovato
il quadro originale: Tea
with the Cardinal. Se si osserva bene non é una
copia fedele, ma una sua reinterpretazione (dal mio punto
di vista un po' ironica!). Ho sempre sentito criticare questo
sua opera, in particolare da mio padre (che peró lo
ha sempre tenuto in ogni casa in cui abbiamo vissuto da quando
sono nato, ho infatti sue foto con me neonato in braccio con
quel quadro sullo sfondo! Chi disprezza compra...?) e pure
da mio zio Renato. Purtroppo non ne conosco i dettagli. So
solo che la critica piú ricorrente era che quel suo
modo di fare gli rovinava la mano. Io che sono riuscito a
farmi rimandare in disegno per ben 2 volte nella mia vita
scolastica non posso commentare! Sempre nella
pagina 204 del testo citato sopra leggo: "eseguisce ritratti
ad olio sopra tela inalterabili e garantiti di somiglianza
perfetta", riportata nella pubblicitá dello stabilimento
di Federico Castellani...ora mi pare tutto chiaro!! Un punto
in piú per la mia tesi!
Un'atra indicazione riguardo
dipinti
effettuati su fotografie é riportata nell'articolo
qui riportato Opera
d'arte ritratto di Antonio Valsecchi di Castellani Federico
(notizie 1848-1889), a Alessandria. Dal medesimo si ricava
la collaborazione con i pttori Giuseppe e Carlo Costa di Vercelli,
da cui si puó evincere l'apertura dello studio fotografico
a Vercelli °
Successivamente si trasferisce in Argentina
a Rosario (Santa Fe) dove apre uno studio fotografico -
Studio Assanelli y Castellani - San Martin 874 -
Rosario.
Non sono riuscito a trovare la data del trasferimento
in Argentina. Ho ricevuto recentemente dal Signor Pierluigi
Gaverina, che ringrazio, una foto
dello studio Assanelli & Castellani datata 1907. Quindi
il periodo é abbastanza ristretto: fra il 1905 e il
1907.
Poi passa in Calle Córdoba 915 - Estudio de Fotografía Castellani
Calle Córdoba 915- Rosario e dopo in Calle
Córdoba 1365 - Rosario.
Partecipa alla Esposizione
internazionale di Genova del 1914 dove presenta 12 fotografie
e gli viene conferito il diploma d'onore. 
Oltre che studio fotografico è pure
un salone d'esposizione in cui hanno esposto vari pittori
del tempo, fra cui (Exposición
Individual en el Salón Castellani, Rosario. Año:
1921) Stephan Koekkoek. Una citazione delle
esposizioni del 1919 e del 1921 é riportata nel libro
Papeles
reencontrados pubblicato a cura del MUSEO CASTAGNINO+MACRO
a pagina 58 a proposito dell'artista Atilio Malinverno.
Mi sono rimasti impressi alcuni segni della
intensa vita artistica nella cittá di Rosario che sto
riscoprendo nella mia ricerca, di cui mi sono rimaste alcune
testimonianze. Fra questi posso citare
Emilia Isabel Bertolé (El Trébol (Santa Fe), 1898– Rosario, 25 luglio
1949) pittrice e poetessa argentina di cui mio nonno aveva
un autoritratto
con dedica (Rosario 1929) a mia nonna Carolina (in realtá
Carolina era il suo terzo nome, ma lei lo aveva adottato come
primo), dei quadri di Koekkoek (London, Uk, 15 ottobre 1887
- Santiago de Chile, 20 dicembre 1934) e il logo di quella
che avrebbe dovuto essere la fabbrica di materiale fotografico
che mio nonno avrebbe voluto fare, disegnato da Lucio Fontana
(Rosario, 19 febbraio 1899 – Comabbio, 7 settembre 1968)
che poi invece utilizzó come logo dello studio Ariel
di Milano³.
Un interessante riferimento é il
post del
26 de marzo de 2015 LA PERDURACIÓN DE LAS IMAGENES.
Nel libro Ciudad
oblicua di Oscar Videla e Sandra Fernández ho
trovato alcune citazioni relative all'attivitá di Livio
Castellani:
“En el Salón
Castellani, el joven pintor Italo Botti, ex-alumno de la
Academia Nacional de Bellas Artes, nos hizo conocer 32 cartones
al óleo, que a excepción de Feria […]
trataban el paisaje exclusivamente. Eran notas sentidas,
donde la luz marcaba con precisión la hora, llenas
de ambiente y de ver-dad. Fueron bien celebradas…”.
El Círculo, Año 1, núm. 6, junio de
1919, pp. 131-132
“En el Salón Castellani,
mediando el mes, el pintor español, Don Ricardo López
Cabrera, presenta su numerosa colección de figuras
y retratos y paisajes de las sierras de Córdoba […]Respetuoso
de los viejos maestros, tiene bien aprendida su ciencia del
dibujo, y trabaja como el buey ara, mansa y silenciosamente.
En su estadía entre nosotros ha ejecutado por encargo
varios retratos, que lo son verdaderamente…”.
“En el salón
Castellani expuso una variada colección de sus obras
el joven pintor inglés Stephen Koekkock. […]
ha dado a su público lo que el público generalmente
pide: que le solacea los ojos y que no perturben la tranquilidad
de su visión: a fé que lo ha conseguido. De
sus 26 cuadros del catálogo, a excepción de
Indiferencia que no entraba en la venta, ha vendido 25,
es decir el total…”.
El Círculo, Año
1, núm. 7, julio de 1919, pp. 151-152
e in riferimento a saloni
come il Witcomb e il Castellani:
"En estas salas de
exposición eran habituales las muestras de plásticos
rosarinos –Emilia Bertolé, Alfredo Guido, Manuel
Musto, Julio Vanzo, César Caggiano entre otros."
Le prime riportate dalla rivista della omonima
Associazione Culturale che fu creata nel 1912 nella cittá
di Rosario allo scopo di rappresentare un'istanza di promozione
e diffusione dell'arte e della cultura. La rivista El
Círculo è uscita durante due bienni: 1919-1920
e 1924-1925 con una periodicità mensile nel primo biennio
e semestrale nel secondo.
La associazione esiste
ancora. Ho provato a scrivere per vedere di avere copia
degli originali, con risultato nullo. Un giorno o l'altro
potrei tentare con gli autori del libro a vedere se mi va
meglio.
Nel numero 797 del 10 gennaio 1914 della
rivista Caras
y Caretas (il link rimanda alla copia sul sito della BIBLIOTECA
NACIONAL DE ESPAÑA-HEMEROTECA DIGITAL) a pagina
61 e pagina
62 sono riportate alcune sue foto, oltre a quella sua
personaleª.
Nel 1913 la moglie Sofia torna in Italia,
a Varigotti (SV) (dove vive Nice, sorella di mio nonno, sposata
con Ernesto Ugo), insieme al figlio Mario di 4 anni, per far
nascere in Italia il secondo figlio, Renato.
Il 24-08-1914 con la nave DUCA DEGLI ABRUZZI tornano tutti
e tre (Sofia, Mario e Renato) come risulta dalla base dati
del CEMLA
(Centro Estudios Migratorios Latinoamericanos). Altre base
dati riportano 02-08-1914: avendo visto documenti dell'epoca
(manoscritti e non sempre in perfetto stato di conservazione)
e pensando alle migliaia di dati digitati, non stupisce il
fatto che possa succedere. Renato risulta avere 908 anni,
ma probabilmente é dovuto al fatto che non ne aveva
ancora neanche uno! Non vedo un viaggio di mio nonno in Italia
in quel periodo. Suppongo che le foto presentate alla Esposizione
Internazionale di Genova le abbia portate in Italia mia nonna.
Nel 1930 é a Milano con tutta la
famiglia, come risulta da una foto del 20
aprile 1930
Il 13 aprile 1934, come risulta dall'atto
d'iscrizione alla Camera di Commercio²,
apre uno studio
fotografico in Viale Maino 15: FOTOGRAFIA
D'ARTE ARIEL. 
Alcune
foto del 1935 (9 più 2 duplicati) relative al
progetto di ristrutturazione dell'area circostante alla
Basilica di S. Lorenzo Maggiore a Milano sono custodite
nel Civico Archivio Fotografico al Castello Sforzesco di
Milano. Ho potuto osservare personalmente gli originali
con il timbro con la dicitura:
"ARIEL„
FOTOGRAFIA D'ARTE
VIALE MAINO, 15 - MILANO
Nel 1937 realizza una gigantografia
per il posteggio Tensi
alla Fiera di Milano di cui riporto la spiegazione
delle tecnologie impiegate.
Muore a Varigotti (SV), dove risiedeva
giá da alcuni anni, nel 1955.
Quattro album di fotografie riguardanti il
Colegio de la Immaculada
Concepción - Rosario (Santa Fe) -Argentina
(una delle quali si può trovare in linea
qui immagine 10) e foto varie dell'Argentina e della Valsesia
sono state donate alle
Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA),
Firenze. Alcune di esse possono essere visualizzate
sul sito di Alinari (AVQ-A-004606-0001, AVQ-A-004606-0002,
AVQ-A-004606-0003)
° Lo
studio di Vercelli - verosimilmente, alla morte di Federico
(1889) - passó alla direzione di Pietro
Masoero mentre la titolaritá penso sia rimasta
alla moglie di Federico, Teresa Casalone, che ne gestiva la
parte amministrativa. Ho provato a cercare documentazioni
su questo, ma con risultati del tutto nulli. Mi manca solo,
anche se non ne sono certo, l'Archivio di Stato: quando mi
verrà l'ispirazione ci proveró (la speranza
é l'ultima a morire!). Altra documentazione circa l'attivitá
nello studio da parte di Pietro Masoero é reperibile
su a Vercelllink.
Da
"Pietro Masoero fotografo vercellese" di Pino Marcone
- E.N.A.L. Famija Varsleisa a pag. 10 apprendo che "Da
una guida di Vercelli del 1876 si rileva che i fotografi sono
tre: Luigi Castellani...". Luigi
era il padre di Federico. Quindi lo studio risulta intestato
a lui, come conferma l'Annuario
del "Corriere fotografico" di Milano (v. pag
3).
¹ La certezza matematica
mi é arrivata ora dall'Ufficio di Stato Civile della
Cittá di Alessandria che mi ha fatto pervenire con
la massima sollecitudine e che ringrazio, l'atto di nascita
di mio nonno e l'atto di morte del mio bisnonno: tutti i dati
coincidono, inclusa la via: Corso Roma 35.
ª Ho trovato questo
riferimento attraverso il libro Balconeando
el Rosario de Santa Fe desde Buenos Aires di Sylvia
Saítta (pag. 192). Ringrazio vivamente l'autrice per avermi
fornito il riferimento del sito su cui reperire la rivista.
² Fascicolo storico RD 214040
³ Recentemente ho fatto realizzare da La
Fonderia Artistica Battaglia la targa
che pensava di far fare mio nonno. |